Frequento diverse biblioteche e librerie da anni perché, più che scrivere, mi piace leggere.
Non leggo però in maniera che obiettivamente possa essere considerata “normale”, ma ossessivamente e a tratti freneticamente.
Un’ossessione che in fondo è una specie di malattia (o meglio a volte lo è davvero), una sorta di angoscioso e irrisolto dilemma di modi e finalità indefinite, un’insoddisfazione o, per usare una parola che mi piace molto, un’inquietudine. Continua a leggere
La battaglia dell’inquietudine
Distrarsi…
“Théodore Monod, naturalista, scrittore e poeta, aveva compreso, l’anno scorso, di dover rinunciare alle sfide estreme che aveva affrontato fino all’ età di 97 anni” (articolo di Munzi Ulderico comparso il 23 novembre 2000 sul Corriere della Sera, in occasione della sua morte).
Le “sfide” sono quelle affrontate da Monod nel deserto del Sahara a cui è rimasto sempre legato fisicamente e soprattutto spiritualmente (“l’Occidente è l’individualismo. L’Africa è il gruppo. E i due sistemi non sono compatibili. Anzi, l’uno sta distruggendo l’altro”).
Anche i suoi libri più conosciuti (intendo in generale nel mondo, visto che in Italia non lo conosce quasi nessuno) sono collegati a questa passione: Il viaggiatore delle dune e Lo smeraldo dei Garamanti (una popolazione di lingua berbera). Continua a leggere
Aporia assiomatica
Più di un anno e mezzo fa scrissi un breve commento a un articolo su un blog che oggi, con grande mio rammarico, non esiste più.
Stasera per puro caso ho ritrovato una bozza scritta a suo tempo e, visto che in buona parte rispecchia il mio pensiero attuale, ho pensato di pubblicarlo come lettura critica, con alcune modifiche stilistiche rispetto all’originale nel tentativo di rendere più chiaro possibile il concetto.
Ho sempre pensato all’ assioma come a una sconfitta, una rinuncia. Continua a leggere
Bakunin e l’Italia di oggi
In questo periodo l’Italia si trova in una condizione triste e pericolosa. Uno Stato disastroso e disastrato che si mantiene a stento solo schiacciando il Paese sotto il peso delle imposte. Un sistema fiscale vessatorio, inefficace e una gestione personale e piuttosto disinvolta del potere, una diffusa “questione morale”; lo strapotere della burocrazia e della consorteria che giudica la casta statale per eccellenza, una vasta congrega di persone “integerrime” dedite a predare con sistematicità la povera Italia, la presenza invasiva della Chiesa.
Questo non è un mio giudizio né di qualche giornalista, politico o sociologo di oggi ma risale, pensate un po’, a fine Ottocento, poco dopo l’Unità d’Italia.
E’ il ritratto del nostro paese (ricomposto da alcuni scritti sparsi) di Michail Bakunin, che ebbe modo di conoscere l’Italia lungo un soggiorno tra il 1864 e il 1867. Continua a leggere
Victor Hugo, monsieur le Représentant
Raccontano, ma senza insistere troppo sulla realtà del fatto, che, per celebrare solennemente Victor Hugo, fu organizzata nel palazzo dell’Eliseo una gran festa, alla quale parteciparono, recando il loro omaggio, rappresentanze di tutte le nazioni.
Nel salone del ricevimento il grande poeta stava in posa solenne, statuaria, con il gomito poggiato al bordo di un caminetto.
I rappresentanti delle nazioni si facevano avanti tra il pubblico e presentavano il loro omaggio al vate di Francia. Continua a leggere
Fourier, critico moderno
“Fourier non è solo un critico; la sua natura perennemente gaia ne fa un satirico e precisamente uno dei più grandi satirici di tutti i tempi”
Friedrich Engels
Charles Fourier è di solito archiviato come utopista o al più come “socialista utopico”, al pari Saint-Simon e Owen, per distinguerlo, come fece anche Marx, dai sostenitori del cosiddetto “socialismo scientifico”.
Questa semplificazione ha il difetto, non trascurabile, di sorvolare sugli aspetti più sottilmente critici del filosofo e di ridurlo sbrigativamente a ispiratore e organizzatore delle “falangi”, cioè delle comunità utopiche strutturate (alcune costituite realmente nel nord degli Stati Uniti) che dovevano avere come scopo principale il miglioramento dell’umanità, la creazione di un uomo nuovo, dell’Armonia. Continua a leggere
La saggezza straordinaria dei racconti chassidici
Gli amici di Critica Letteraria – che hanno la bontà di ospitarmi saltuariamente nel loro attivissimo blog -, a margine della Giornata della Memoria, hanno pubblicato una recensione al libro “Un silenzio straordinario. Racconti chassidici” a cura di Rami Shapiro, Editrice La Giuntina, Firenze, 2005 pp. 235, che ritengo appropriata anche allo spirito di Lettura Critica.
Molti, credo (spero), sanno che la Giornata della Memoria si celebra il 27 gennaio perché in questo giorno del 1945 fu liberato, dall’Armata Sovietica, il famoso campo di concentramento di Auschwitz.
Molte meno persone (credo ma spero di no) sanno invece che ad Auschwitz e in altri campi c’erano delle “sezioni” riservate ai zingari Rom e Sinti.
Anche loro, come gli ebrei, gli omosessuali e i Testimoni di Geova, furono uccisi dai nazisti, in diverse centinaia di migliaia (tanto che nella lingua romaní esiste un termine per indicare lo sterminio, similmente a “Shoah”: “Porrajmos” cioè distruzione, divoramento). Continua a leggere
George Simmel e le interazioni sociali
Sebbene George Simmel possa essere considerato, a pieno titolo, fondatore della sociologia come disciplina indipendente, alcuni studiosi hanno messo in dubbio che sia veramente un sociologo (a differenza di altri, per esempio Durkheim o Weber).
Del resto lui stesso si ritenne più filosofo che sociologo o meglio rifuggì semplicistiche categorizzazioni, tanto da sentenziare:
“So che morirò senza eredi spirituali (e va bene così). La mia eredità assomiglia a denaro in contanti, che viene diviso tra molti eredi, di cui ognuno investe la sua parte in modo conforme alla sua natura, senza interessarsi della sua origine”. Continua a leggere
I tormenti di René Chateaubriand
Francois René, visconte di Chateaubriand, fu scrittore versatile, aristocratico, giornalista, seduttore mondano, avventuriero, politico, militare, perfino dandy, per Baudelaire.
Descrive egli stesso il suo carattere come quello di un nevrotico:
“Ero di temperamento impetuoso, di carattere mutevole. Di volta in volta irruente e allegro, silenzioso e triste” (René, Chateaubriand, Marsilio, 2001, pag. 75).
René, romanzo tanto autobiografico da riprendere nel titolo il suo stesso nome, inizialmente era all’interno del libro “Genio del cristianesimo”, ma poi come anche per un’altra parte, Atala, divenne un romanzo separato a grande richiesta dei lettori.
Coerentemente con questo carattere impulsivo e appassionato, Chateaubriand, nei successivi Mémories d’outre-tombe, rinnegherà René e di conseguenza anche se stesso:
“Se René non esistesse, non lo scriverei più; se mi fosse possibile distruggerlo, lo distruggerei”. Continua a leggere
Weber, l’etica e il capitalismo
Ai primi del Novecento, esattamente tra il 1904 e il 1905, Max Weber scriveva “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo“, un importante testo che, in maniera quasi scientifica, affrontava il tema spinoso dei rapporti tra economia e religione.
Era un periodo in cui il capitalismo si affacciava sulla scena mondiale, eppure questo sociologo ante litteram sviluppò al riguardo delle rigorose e originali tesi ancora oggi molto discusse e citate, degne senz’altro di lettura critica. Continua a leggere
Filosofia e nuovi sentieri – Attualità e negazione
Filosofia e nuovi sentieri continua a percorrere, instancabile, i sentieri del pensiero filosofico.
Per l’occasione il sito si rinnova con una veste grafica più accattivante.
In questo articolo, la penna (la tastiera) incisiva di Luca Ormelli si occupa dell’essere e del divenire, con profondità e altezza di vedute (effetto Pasubio?) davvero pregevoli.
In uno stile pieno di rimandi e suggestioni, con un’atmosfera che richiama vagamente Heidegger o Michelstaedter.
Da leggere e soprattutto da digerire.
Un vero sentiero da percorrere, non facile, accidentato, spesso in salita, potente: http://filosofiaenuovisentieri.wordpress.com/2012/10/21/attualismo-e-negazione/
Filosofia e nuovi sentieri – Eraclito
Continua il percorso di “Filosofia e nuovi sentieri” con un nuovo articolo su Eraclito a questo indirizzo: link Eraclito .
Autore presocratico ma sempre attuale, dal pensiero complesso, enigmatico e dallo stile aforistico, accattivante, elusivo.
Un autore non da assaggiare ma da digerire con lentezza e voluttà, la cui riflessione ci riporta agli albori di una filosofia che mirava alla provocazione e aborriva l’acquiescenza, anche e soprattutto nei dettagli della vita quotidiana.
Con una visione aristocratica e nobile di un mondo in continuo movimento, lotta tra opposti e dove il lògos comune assurge a bene superiore e auspicabile.
Detto con amarezza: la storia, anche quella del pensiero, non insegna nulla?